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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-06 ad oggi 2010-09-10 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli)

Il procuratore: "negli ultimi tempi era preoccupato"

Salerno: ucciso il sindaco di Pollica

Angelo Vassallo, 57 anni, assassinato con 9 colpi di pistola nella notte mentre rientrava a casa

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Il mio commento sull'argomento di Oggi è :

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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-06 ad oggi 2010-09-10

AVVENIRE

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2010-09-10

10 settembre 2010

ESEQUIE

Sindaco ucciso, monsignor Favale:

avere il coraggio di reagire

"Siate voi i veri padroni del Cilento, e proteggete i vostri figli come sentinelle sul territorio". Questa l'esortazione del vescovo di Vallo della Lucania, Rocco Favale, ai cilentani presenti ai funerali del

sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Il presule invita anche a non lasciarsi "prendere dalla prospettiva degli affari d'oro, soprattutto se derivanti da denaro di dubbia provenienza".

"Tenevi stretti i sacrifici fatti dai vostri antenati. Accontentatevi del poco", è il monito. Il rito funebre si è concluso sotto la pioggia e il vento, e, dalle prime stime, sembra vi abbiano partecipato oltre 5mila persone.

All'origine "dell'efferato delitto" c'è "la mancanza di amore per l'uomo", e il voler mettere al primo posto "il denaro, il profitto, lo sfruttamento dell'ambiente e delle persone pensando e credendo che soltanto questo costituisce la fonte della felicità e della umana realizzazione".

 

"Ma perchè uccidere brutalmente", ha detto il vescovo, un uomo che "ha dato tanto a questo territorio", "massacrandolo di pallottole?". "Forse - si è chiesto il monsignor Favale - per un permesso negato, per un affare nobilmente rifiutato o per un qualcosa di losco che volevano realizzare in un territorio tanto amato e difeso dal nostro carissimo Angelo e da lui smascherato?".

"Povere bestie umane! Si fa tanto per rendere l'uomo sempre più nobile e invece, spesso, ci troviamo davanti a persone che giocano al ribasso!", è stato l'amaro commento del vescovo. Di fronte a tanta brutalità "occorre avere il coraggio di reagire. E si reagisce lavorando e lottando per rendere questa nostra terra, questa nostra società più umana e più nobile".

Proprio come aveva fatto Vassallo, che "con un intuito straordinario aveva compreso che il Cilento ha necessità di uomini coraggiosi, onesti, positivamente motivati". Sono invece necessari, ha detto il vescovo "uomini veramente appassionati di questo territorio che, oltre della bellezza della natura, è ricco di sane tradizioni umane e familiari. I suoi abitanti hanno un cuore aperto e sono disponibili a sollecitazioni che potrebbero rendere sempre più affascinante e accogliente questa terra che può essere fonte di ricchezza a condizione, però, che siano loro per primi ad amarla e a rispettarla".

 

 

 

 

 

2010-09-09

9 settembre 2010

IL DELITTO DI POLLICA

Indagini sull'omicidio di Vassallo

ora si indaga sul porto

Qualcuno, furibondo, potrebbe essersi fatto prendere la mano (ed esser stato "usato" da qualcun altro): non c’è alcuna pista abbandonata per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ma lo spettro di un patto scellerato tra camorra e ’ndrangheta resta la strada maestra, sebbene questo sindaco di nemici ne avesse e parecchi. E intanto, il Procuratore della Dda di Salerno, Franco Roberti (con i sostituti Rosa Volpe e Valleverdina Cassanelli), ieri sera sono andati sul luogo dell’omicidio, dove oggi andranno anche gli uomini del Ris per altri e nuovi rilievi. Mentre ieri sera è stata fatta l’autopsia (per la quale i funerali sono stati spostati alle 10 e 30 di domattina). A raccontare molto saranno quei nove colpi che l’hanno massacrato: sembrano una vendetta rabbiosa, ma nessuno è vicino ad un altro e quest’accuratezza nella mira impressiona, oltre che parlare. Saranno anche i fori d’entrata e uscita, come pure le pallottole stesse, a raccontare svelare diverse cose, come la posizione di chi ha tirato per uccidere e se il sicario era uno o di più.

"Chi impugnava quell’arma spero possiate saperlo tra non molto", ha detto il vicecapo della Polizia, il prefetto Francesco Cirillo. E "speriamo che nel più breve tempo possibile vi siano risultati positivi per capire la matrice di questo efferato delitto", con l’aiuto dei carabinieri del Ros e appunto del Ris, del Nucleo investigativo del Reparto operativo, Racis di Roma, i finanzieri del Gico, la Polizia. Uno spiegamento eccezionale di forze perché, "che il Cilento sia una terra tranquilla è indubbio, che sia una terra bellissima è indubbio, che sia una terra che non abbia possibilità di infiltrazioni non è altrettanto indubbio", ha aggiunto Cirillo. E un altro investigatore è stato altrettanto chiaro: "C’è un forte impegno delle forze dell’ordine in tutto il Cilento per evitare che la camorra possa impossessarsi d’una zona così importante da un punto di vista turistico".

Due elementi prendono maggiore luce, almeno finora, nel quadro che pian piano va schiarendosi: la droga e il porto. Vassallo aveva combattuto sul nascere diversi tentativi di smerciare cocaina e hashish da queste parti, e in qualche caso anche con maniere… forti: chi erano i giovani che il sindaco aveva voluto personalmente prendere a sberle? E - ciò che conta maggiormente - chi avevano a manovrarli? Gran brutta faccenda, questa: da qualche mese la droga sembrava che viaggiasse via mare, su gommoni, per sbarcare proprio ad Acciaroli e proprio nel suo porto. Non quantitativi… industriali, ma neppure rimasugli: quel tanto che bastasse ad aprire il business anche nel Cilento.

A proposito di porto: l’altra questione è quella dell’approdo turistico di Acciaroli, che è affare niente male, non fosse perché a breve dev’esserne assegnato un nuovo lotto: chi e quanti avrebbero voluto accaparrarselo? Non è casuale che gli inquirenti spulcino ogni riga anche degli atti amministrativi del sindaco di Pollica, specialmente quelli attraverso i quali potrebbe essere stato "rifiutato" qualcosa a qualcuno. L’assunto di partenza ormai è noto: non è più un mistero che nel Cilento si stia lentamente affacciando la camorra. I suoi interessi da queste parti? Non semplicemente appalti edilizi e turismo (alberghi e ristorazione, per esempio), ma anche terreni agricoli. E del resto amministratori compiacenti possono poi sempre stravolgere i piani regolatori e far costruire a tutto spiano.

Ma adesso l’attesa è per domani, che sarà il giorno del dolore di un paese e non soltanto. I funerali saranno celebrati dal vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Rocco Favale. E si terranno al porto di Acciaroli, la frazione di Pollica dove il "sindaco-pescatore" viveva con la moglie e i due figli: è stata proprio la famiglia a volere che l’ultimo saluto ad Angelo Vassallo fosse al porto, per l’amore e il rispetto che il sindaco aveva verso il mare. E niente fiori, chiede l’amministrazione comunale di Pollica: "Al nostro sindaco non piacevano i fiori nei cimiteri e neppure sulle tombe – spiega Stefano Pisani, il vicesindaco – i fiori devono restare nei prati, diceva". Così già da oggi "chi aveva deciso di donare un fiore al nostro sindaco potrà invece fare un’offerta a "Terra Madre", una comunità che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare per difendere l’agricoltura, la pesca e l’allevamento sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo".

ESEGUITA L'AUTOPSIA

L'autopsia sul cadavere del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, confermerebbe i dati emersi subito dopo il ritrovamento del corpo all'interno dell' Audi station wagon grigio metallizzata ed in particolare che la vittima dell'agguato è stata raggiunta da sette dei nove proiettili complessivamente sparati. L'esame autoptico è durato oltre tre ore ed è stato eseguito nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania e hanno assistito anche il procuratore della Dda di Salerno, Franco Roberti, ed i sostituti Valleverdina Cassaniello e Rosa Volpe, nonchè i carabinieri del Racis di Roma, del Ros e del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno.

Dei sette colpi andati a segno, uno avrebbe centrato al cuore Angelo Vassallo. Ora per il medico legale ci sono 40 giorni di tempo per redigere la perizia che conterrà anche gli esiti della ricostruzione tridimensionale delle traiettorie, utile a definire con maggiore certezza la dinamica del delitto. Troverebbe conferma anche l'ipotesi dell'impiego di una sola pistola, una calibro 9 per 21, che ha sparato a distanza ravvicinata.

Pino Ciociola

 

 

 

2010-09-08

Home Page Avvenire > Interni > Sindaco ucciso nel Salernitano: "L'hanno lasciato solo"

Interni

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8 settembre 2010

IL DELITTO DI POLLICA

Sindaco ucciso nel Salernitano:

"L'hanno lasciato solo"

Non soltanto camorra. E non soltanto dolore, adesso, a Pollica. Le indagini sull’esecuzione del sindaco Angelo Vassallo sono passate, dalla Procura di Vallo della Lucania, alla Direzione distrettuale antimafia di Salerno e più di qualcosa sta a significare: "Si è ritenuto di comune accordo che in questo momento ci fossero elementi per questo tipo di necessità…", spiegano gli inquirenti. Quest’estate qui "qualcosa" doveva esser stato annunciato e non è andata liscia. L’assassinio di Vassallo è un avviso ai naviganti: sull’isola felice cilentina arriva la burrasca. Agitata forse non soltanto dalla camorra, visto che quest’ultima potrebbe essersi messa in affari, per questi lidi, insieme alla ’ndrangheta. Potrebbe. E visto che l’indagine è passata alla Dda proprio poiché quegli elementi "si riferiscono ad altre indagini che fanno pensare come la morte del sindaco fosse funzionale agli interessi criminali nella zona". Risultato? La Procura di Vallo della Lucania ha già trasmesso ai colleghi salernitani il fascicolo e tutto quanto è agli atti.

Del resto qui vicino qualche segnale di quell’alleanza c’era stato anche nel recente passato, come gli artigli di camorra e ’ndrangheta su alcuni appalti per la terza corsia della Salerno-Reggio Calabria o certe presenze d’aziende lametine sulla costiera amalfitana. E in genere, finora, a chi piace spartirsi impegni e torte con i colleghi di Calabria sono i casalesi.

Fra le cose certe c’è poi che quest’estate era venuto fuori un grosso problema con qualcuno che nelle strade di Pollica voleva piazzare hashish e coca… "È vero – spiega il giovane vicesindaco, Stefano Pisani – ad agosto il sindaco ha affrontato di persona dentro alcuni locali pubblici, e in altri posti un po’ più isolati del paese, alcuni spacciatori e che aveva segnalato la cosa alle forze dell’ordine". Intanto qui stanno arrivando anche i carabinieri del Ros e del Ris per studiare la scena dell’omicidio.

C’è dell’altro. Il fratello di Vassallo, Claudio, si sfoga facendo sapere che il sindaco aveva denunciato, senza risposte, la presenza di esponenti delle forze dell’ordine collusi con la criminalità. Vero che in passato c’erano stati contrasti tra il sindaco e il comandante della stazione locale dei carabinieri (entrambi con un caratterino da dover essere presi con le molle), come pure che entrambi s’erano reciprocamente fatti delle denunce, tuttavia poi finite nel nulla perché "insussistenti", si sottolinea negli uffici giudiziari. Le lettere, infine, che Vassallo aveva scritto al Comando provinciale e generale dell’Arma? "Piccole lamentele, poi chiarite per le vie brevi tra il comandante della Compagnia di Vallo della Lucania e il sindaco, che anzi aveva espresso apprezzamento per l’operato dei carabinieri di Pollica", spiega il generale Franco Mottola, che comanda della Legione carabinieri Campania.

Può dunque essere andata che Vassallo abbia detto troppi "no" a chi non ama riceverne affatto. Mettendosi di traverso sulla strada di qualche investitore in sporco cemento e/o droga. Perché questo sindaco rispettava la legge e pretendeva che altrettanto rispettata fosse. E l’hanno tolto brutalmente di mezzo. Approfittando, già che c’erano, anche per rinverdire la vecchia storia del "colpirne uno per educarne cento".

Sugli alberi di Acciaroli rimangono tante locandine con le citazioni da "Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway (annunciando una manifestazione che si sarebbe dovuta tenere da venerdì a domenica prossimi) ed una commuove: "Forse non avrei dovuto fare il pescatore, pensò. Ma è per questo che sono nato". Anche Angelo Vassallo aveva 57 anni, era pescatore e del pescatore aveva le rughe sul volto che raccontano una vita. Non avrebbe dovuto fare il sindaco, ma forse per questo era nato. Perché non aveva più paura di niente dopo che un Natale, con la sua barca, finì in una tempesta e fu sicuro che non sarebbe riuscito a tornare.

"Angelo ha fatto cose straordinarie, spero non sia dimenticato. Spero che il lavoro che ha fatto per imporre la legalità venga portato avanti", manda a dire sua moglie Angela. Distrutta. Letteralmente. E il vicesindaco guarda spesso il cellulare: "Mi aspetto ancora che squilli e sia lui che mi dice "dai andiamoci a bere qualcosa all’enoteca"". Dove il sindaco è stato massacrato nella sua auto ci sono fiori e si prega. S’è alzato vento, ieri pomeriggio. Arriva dal mare, porta brutto tempo, pioggia. Qui non importa più a nessuno.

Pino Ciociola

 

 

 

2010-09-06

6 settembre 2010

CRIMINALITA'

Pollica, sindaco ucciso

con nove colpi di pistola

Hanno sparato nove colpi di pistola i sicari che ieri notte, intorno all'una, hanno ucciso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno). L'uomo, probabilmente stava rientrando a casa, quando è stato aperto il fuoco contro di lui. "Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava". Il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, che coordina le indagini sull'omicidio di Vassallo, aveva una conoscenza diretta della vittima dell'agguato.

"Ci sono molte piste da seguire - dice il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente. Non sappiamo ancora neppure se abbia agito una o più persone. Si può pensare di tutto".

Secondo i primi rilievi delle indagini, Vassallo è stato colpito con almeno nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui. La pista seguita dagli inquirenti in questo momento privilegia la vita amministrativa dell'ucciso, anche se non trascura altri possibili moventi.

Il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso nella notte in un agguato, era stato denunciato. Le denunce nei suoi confronti - secondo quanto si apprende - per estorsione, concussione e reati contro l'amministrazione della giustizia, sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l'agguato della scorsa notte.

IL SINDACO-PESCATORE

Angelo Vassallo sposato e padre di due figli, in passato è stato anche Consigliere provinciale di Salerno. Nel Cilento era conosciuto come il "sindaco-pescatore" per la sua attività principale. Vassallo da sempre aveva improntato la sua azione politica a difesa dell'ambiente. Era iscritto al Partito democratico anche se negli ultimi tempi aveva assunto una posizione abbastanza critica nei confronti della sinistra. Proprio il mese scorso aveva rilasciato una intervista esprimendo apprezzamento per il decisionismo della Lega, lamentando troppa lentezza nella risoluzione dei problemi del Mezzogiorno.

Vassallo è stato più volte sindaco di Pollica nel cui territorio ricade la spiaggia di Acciaroli, rinomata per le sue acque limpide (è segnalata con cinque vele nella Guida Blu di Legambiente) e polo di attrazione di migliaia di turisti italiani e stranieri.

"Abbiamo insieme fatto una vita in mare. Glielo dicevo sempre di lasciare tutto, ma la passione per la politica l'ha portato a questo punto". È Claudio Vassallo, uno dei quattro fratelli di Angelo, il sindaco di Pollica ucciso la notte scorsa, a parlare. "Angelo non aveva paura di nulla - dice trattenendo le lacrime - qualcuno mi ha detto che aveva ricevuto minacce. Questo non lo posso dire, sarà la magistratura ad accertarlo. Però credo che qualche problema possa averlo avuto".

Vassallo, iscritto al Pd, aveva firmato, nei suoi mandati da sindaco, varie ordinanze singolari, quali quella nel 2009 che istituiva multe da 500 a 1000 euro per chi gettasse in strada mozziconi di sigarette, quella con cui nello stesso anno aveva stabilito la revoca di eventuali concessioni comunali per chi non fosse in regola con tasse e tributi. Circa due settimane fa, poi, aveva proposto di riservare una spiaggia ai cani, con servizio navetta. Il sindaco non si sottraeva a nessuna battaglia. Nel novembre 2009, infatti, quando la capitaneria di porto di Salerno interdì al traffico marino il porto di Acciaroli dopo una mareggiata, Vassallo scrisse al ministro dei Trasporti. "L'area portuale è in perfetta sicurezza - disse alla stampa locale - ci sono solo tre cassette della luce danneggiate che ripristineremo immediatamente. Bastava che la Capitaneria avvisasse il Comune e i tecnici avrebbero provveduto". Proprio sui lavori nel porto, a suo giudizio "fatti male" da una ditta napoletana, l'amministrazione di Vassallo aveva aperto un contenzioso.

LE REAZIONI

"Profondo sgomento e cordoglio" per l'uccisione del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo è stato espresso da Sergio Chiamparino, presidente della Associazione dei Comuni italiani (Anci). "L'auspicio - aggiunge Chiamparino - è che venga fatta chiarezza, il prima possibile, sulle circostanze che hanno portato ad una così barbara uccisione e che i responsabili della morte di un amministratore come Vassallo, che sempre si è battuto in difesa della legalità, vengano presto assicurati alla giustizia". Per testimoniare la vicinanza e la solidarietà di tutti i sindaci italiani alla famiglia di Vassallo, all'amministrazione di Pollica e ai suoi cittadini, il presidente dell'ANCI ha anche annunciato che sarà presente ai funerali.

 

 

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

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2010-09-10

le esequie del sindaco ucciso

"Ciao Angelo": tutta l'Italia ad Acciaroli

Il vescovo: "Chi l'ha ucciso è una bestia"

Gran folla ai funerali. Presenti Bersani, Casini e Prestigiacomo |Ecco il video delle esequie al porto

IL funerale ad Acciaroli

IL funerale ad Acciaroli

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SALERNO - "Chi ha ucciso ha atteggiamenti più simili alle bestie che agli uomini. Mi auguro che non siano mescolati tra noi o che siano sprofondati sulle loro poltrone a guardare in tv questa grande manifestazione di affetto per Angelo". Lo ha detto, nella sua omelia, il vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Rocco Favale, che sta celebrando i funerali del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, barbaramente ucciso domenica sera. "Perchè lo hanno fatto? - si è chiesto il presule - Forse per qualche affare sul territorio che è stato smascherato o rifiutato da Angelo. Povere bestie umane". Poi un invito pressante alla gente del Cilento.

"DIFENDETE IL CILENTO" - Un appello ad essere "i veri padroni del Cilento" e a respingere l’offensiva di chi vuole speculare su questa terra. "Non lasciatevi prendere dalla prospettiva degli affari d’oro, soprattutto se derivanti da denaro di dubbia provenienza - ha esortato il presule - tenetevi stretti i sacrifici fatti dai vostri antenati. Siate voi i veri padroni del Cilento e proteggete i vostri figli come sentinelle del territorio. Accontentatevi del poco", ha proseguito monsignor Favale che poi riferendosi agli autori dell’agguato ha detto: "Questi sicari sono la dimostrazione dell’abbrutimento della razza umana".

L'ultimo saluto ad Angelo Vassallo

IN SEIMILA - Avversata dalla pioggia e da un forte vento, la cerimonia funebre ha visto la partecipazione di oltre seimila persone e la presenza di numerosi leader politici, dal ministro Stefania Prestigiacomo, al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, dal leader dell’Udc Pierferdinando Casini, al governatore della Puglia Nichi Vendola. Una gigantografia sette metri per dieci, del sindaco-pescatore in piedi su uno scoglio in mezzo al mare, ricopre la torre che dà sul porto. Gli amici del paese hanno issato uno striscione sul quale si legge "Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo: sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi".

IL VICESINDACO: VOGLIAMO I FATTI - "Difficile trovare le parole. Ad Angelo piacevano i fatti", ha detto Stefano Pisani, vicesindaco di Pollica, al termine della cerimonia funebre. Rivolgendosi alle istituzioni e alla politica e a tutti i presenti che "hanno promesso di impegnarsi" Pisani ha chiesto "fatti" affinchè "quello che Angelo ha fatto per noi lo facciate per tutti". "Noi – ha aggiunto – non saremo mai soli perché abbiamo abbracciato la nostra strada". "La lezione di Angelo – ha concluso il vicesindaco del paese cilentano – è Angelo Vassallo".

BERSANI - Ieri sera a rendere omaggio alla salma si è recato Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Pd, partito al quale Vassallo era iscritto. Il segretario dei democratici ha proposto un confronto sui temi del Mezzogiorno e della legalità per il prossimo 20 settembre a Pollica. "Sarà questa - ha detto Bersani - l’occasione per fare il punto della situazione con gli amministratori locali di quest’ area". Vi parteciperanno, si apprende, i responsabili del Pd per i vari settori interessati

IL MINISTRO PRESTIGIACOMO - "Angelo Vassallo era un eroe dell’ambiente che difendeva il suo territorio tutti i giorni. Sono qui per affermare che il governo moltiplicherà per mille gli sforzi per proteggere questo territorio. Il Cilento non si tocca". Così il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo all’arrivo ai funerali del sindaco di Pollica ucciso in un agguato.

BASSOLINO - Per Antonio Bassolino, ex governatore della Campania, chi ha ucciso Vassallo, "in maniera così barbara voleva mandare un messaggio al futuro di questa gente". "Angelo è stato uno dei migliori sindaci che io abbia mai conosciuto e il suo è uno dei comuni meglio amministrati d’Italia - ha detto a margine del funerale del primo cittadino che a breve inizierà - Chi lo ha ucciso voleva mandare un messaggio. Ecco perchè è necessario attivarsi e magari realizzare un osservatorio di valore nazionale per contrastare la camorra e intitolarlo ad Angelo Vassallo. Un osservatorio nel Cilento per respingere l’eventuale attacco da parte della criminalità organizzata".

NICHI VENDOLA - Ha voluto sottolineare la passione di Vassallo per la sua terra Nichi Vendola. "C’è un Sud ferito ed offeso dalla presenza delle mafie, ma c’è anche un Sud virtuoso coraggioso, e orgoglioso come quello incarnato dalla meravigliosa parabola di un sindaco perbene, ambientalista come Angelo Vassallo". ha detto a Pollica il presidente della Regione Puglia. "Qui c’è un grande Sud che oggi ha fatto di Pollica la propria capitale - ha aggiunto l'esponente di Sinistra e libertà - La capitale della legalità, della bellezza e del coraggio".

Redazione online

10 settembre 2010

 

 

 

 

2010-09-09

A Pollica i preparativi per i funerali del sindaco ucciso in un attentato

Vassallo centrato da sette proiettili

Chiamparino: lutto in tutti i Comuni

Chiusa l'autopsia, al cuore il colpo decisivo. Il presidente dell'Anci: venerdì bandiere a mezz'asta in tutta Italia

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I manifesti di saluto per il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso in un attentato (Ansa)

I manifesti di saluto per il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso in un attentato (Ansa)

MILANO - E' stato colpito da sette dei nove proiettili sparati contro la sua auto. Angelo Vassallo, il sindaco ambientalista di Pollica ucciso dalla criminalità organizzata, non ha avuto via di scampo e uno dei colpi lo ha raggiunto in pieno cuore. E' quanto emerge dall'autopsia sul cadavere durato oltre tre ore ed eseguito nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania dal prof. Francesco Vinci, associato presso l'Università di Bari e direttore responsabile del Centro balistica forense. Ora per il medico legale ci sono 40 giorni di tempo per redigere la perizia che conterrà anche gli esiti della ricostruzione tridimensionale delle traiettorie, utile a definire con maggiore certezza la dinamica del delitto. Troverebbe conferma anche l'ipotesi dell'impiego di una sola pistola, una calibro 9 per 21, che ha sparato a distanza ravvicinata.

I FUNERALI - Nel frattempo Pollica si appresta a dare l'ultimo saluto al primo cittadino. Tutto è pronto per le esequie programmate per venerdì. Articolata l'organizzazione di un evento destinato ad accogliere alcune migliaia di persone. Il palco dal quale verrà celebrata la funzione, tempo permettendo all'aperto, è stato già allestito, così come è stato sgomberato il parcheggio del porto in modo da ospitare le migliaia di persone attese. Nel caso non fosse possibile celebrare il rito in riva al mare è pronta l'alternativa della vicina chiesa dell'Annunziata. Sarà monsignor Rocco Favale, vescovo di Vallo della Lucania, a celebrare il rito funebre. Al termine della cerimonia, secondo un'usanza in voga nella zona, la bara di Vassallo non sarà immediatamente deposta nel carro funebre ma portata a spalla per circa un chilometro dai lavoratori del porto che a lui, sindaco-pescatore, erano particolarmente legati, fino al ponte di Acciaroli. Da lì la salma proseguirà il suo viaggio verso il locale cimitero dove verrà tumulata. Il paese, intanto, è stato tappezzato di poster che ritraggono Vassallo in barca: la scritta sottostante recita "Ciao Angelo, eroe moderno del Cilento". La salma del sindaco di Pollica dovrebbe arrivare in paese nelle prime ore del pomeriggio. Successivamente sarà portata nella chiesa dell'Annunziata dove è prevista la camera ardente.

BANDIERE A MEZZ'ASTA - Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente dell'Associazione dei comuni italiani (Anci) ha proposto che in tutti i municipi italiani venerdì sia esposta la bandiera italiana a mezz'asta, in segno di lutto. "Il brutale assassinio di un sindaco che, come tanti, ha speso la sua vita in difesa di valori come la legalitá e il bene comune della sua terra e delle sue genti - ha commentato Chiamparino - colpisce direttamente tutte le amministrazioni locali. Per testimoniare la gravità di ciò che è accaduto a Pollica e per portare la solidarietà di tutti i Municipi d'Italia, assieme a una delegazione dell'Anci venerdì sarò presente ai funerali di Angelo Vassallo e sono certo che tutte le amministrazioni comunali vorranno essere anch'esse presenti attraverso un gesto, non solo simbolico, quale la esposizione delle bandiere a mezz'asta".

Redazione online

09 settembre 2010

 

 

 

 

2010-09-06

Il procuratore: "negli ultimi tempi era preoccupato"

Salerno: ucciso il sindaco di Pollica

Angelo Vassallo, 57 anni, assassinato con 9 colpi di pistola nella notte mentre rientrava a casa

Il procuratore: "negli ultimi tempi era preoccupato"

Salerno: ucciso il sindaco di Pollica

Angelo Vassallo, 57 anni, assassinato con 9 colpi di pistola nella notte mentre rientrava a casa

Angelo Vassallo (Ansa)

Angelo Vassallo (Ansa)

MILANO - Un vero e proprio agguato. E' stato ucciso a colpi di pistola il sindaco di Pollica, comune che comprende anche la più nota Acciaroli (Salerno), paesino del Cilento famoso per la bandiera blu che viene assegnata da tempo ogni anno alle sue acque.

L'AGGUATO - Angelo Vassallo, 57 anni, è stato colpito questa notte mentre era alla guida della sua auto, una Audi station wagon grigia, e rientrava a casa in una stradina dietro la sua abitazione. Secondo i primi rilievi delle indagini, Vassallo è stato colpito con almeno nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui. La pista seguita dagli inquirenti in questo momento privilegia la vita amministrativa dell'ucciso, anche se non trascura altri possibili moventi. Vassallo era già stato sindaco del Comune di Acciaroli, ma nella scorsa tornata elettorale, a marzo, si era candidato da solo con una lista civica, "Cilento pulito", sempre però nell'ambito della coalizione di centrosinistra. Vassallo lascia una moglie e due figli.

IL PM - Il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco commenta così a Sky Tg24 l'omicidio: "E' un agguato in stile camorra con modalità brutte e pesanti, un’esecuzione cattiva con troppi colpi sparati". Vassallo, dice Greco, "era una persona per bene, che metteva se stesso davanti all’illegalità. Il medico legale ha stabilito che è morto con i primi colpi, poi ne sono arrivati altri: il cadavere è crivellato di proiettili". "Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava" ha poi aggiunto Greco. "Ci sono molte piste da seguire - ha detto ancora il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente. Non sappiamo ancora - ha concluso Greco - neppure se abbiano agito una o più persone. Si può pensare di tutto".

L'auto su cui viaggiava Vassallo (Ansa)

L'auto su cui viaggiava Vassallo (Ansa)

CHI ERA - Vassallo era soprannominato il "sindaco-pescatore" e viene ricordato da tutti anche per le sue ordinanze singolari. Lo scorso gennaio firmò un’ordinanza che prevedeva una multa fino a mille euro per chi fosse stato sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Un modo per evitare di sporcare il paesaggio di uno dei comuni più caratteristici del Cilento, le cui acque del mare sono state più volte premiate con la Bandiera blu. Ma Vassallo, che decise di ricandidarsi a primo cittadino correndo da solo con una lista civica nonostante fosse un esponente del Pd, aveva anche avviato la vendita dei 150 loculi del cimitero della sua città in località Costantinopoli: una cessione per 99 anni destinata soprattutto ai tanti vacanzieri e stranieri che ogni anno, soprattutto d’estate, sono incantati dalla bellezza del paesaggio. Le tombe, inoltre, sarebbero state messe in vendita con una serie di moderne tecnologie compresa una webcam che rendeva possibile poter guardare, anche a chilometri di distanza, l’ultima dimora del proprio caro. Secondo quanto previsto dal progetto, nel cimitero ci sarebbero stati diversi optional, tra i quali un impianto audio di filodiffusione per rendere più agevole i momenti di raccoglimento.

ERA STATO DENUNCIATO - Il sindaco di Pollica poco tempo fa era stato denunciato. Le denunce nei suoi confronti - secondo quanto si apprende - per estorsione, concussione e reati contro l'amministrazione della giustizia, sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l'agguato mortale.

Redazione online

06 settembre 2010

 

 

 

era un esponente del pd. in passato era stato denunciato per estorsione

Ucciso il sindaco-pescatore di Pollica

Il procuratore: è stata un'esecuzione

Angelo Vassallo freddato nella sua auto con nove colpi

di pistola. Rieletto nel marzo 2010 con una civica

Angelo Vassallo

Angelo Vassallo

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L'ultima intervista al Corriere

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Rieletto a tempo di record

SALERNO - Con numerosi colpi di pistola mentre si trovava seduto nella sua auto alcuni sicari hanno ucciso, nella tarda serata di domenica, Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno. L'assassinio è avvenuto ad Acciaroli, nei pressi dell'abitazione del primo cittadino. A scoprire il cadavere del politico è stato il fratello, allertato dalla moglie del primo cittadino che non lo aveva visto rincasare.

RIELETTO A MARZO - Vassallo era stato rieletto primo cittadino di Pollica (di cui fanno parte Pioppi e Acciaroli) nel marzo 2010 con una lista civica, "Insieme per Pollica". La prima volta che fu nominato primo cittadino del comune cilentano fu nell'aprile 2005. Vassallo ha anche ricoperto la carica di consigliere della Provincia di Salerno. Da molti era considerato uno dei sindaci migliori che abbia avuto il Cilento, privilegiando la difesa dell'ambiente e non gli abusi edilizi rendendo le zone da lui amministrate le più ambite del circondario

IL PROCURATORE: MOLTE PISTE - Un agguato in stile camorra con "modalità brutte e pesanti, un'esecuzione cattiva con troppi colpi sparati". Così il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, commenta a SkyTg24 l'uccisione del sindaco. Vassallo, dice Greco, "era una persona per bene, che metteva se stesso davanti all'illegalità.

Ucciso il sindaco che difendeva il mare

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Il medico legale ha stabilito che è morto con i primi colpi, poi ne sono arrivati altri: il cadavere è crivellato di proiettili". "Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l’illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava", aggiunge Greco, che coordina le indagini sull’omicidio. "Ci sono molte piste da seguire - dice il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente". "Non sappiamo ancora - conclude Greco - neppure se abbia agito una o più persone. Si può pensare di tutto".

ERA STATO DENUNCIATO - Il sindaco era stato denunciato. Le denunce nei suoi confronti - secondo quanto si apprende - erano per estorsione, concussione e reati contro l’amministrazione della giustizia. Sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l’agguato della scorsa notte.

Il sindaco-pescatore

Il sindaco-pescatore

IL SINDACO -PESCATORE - Vassallo lascia moglie e due figli, tutti impegnati come lui nel mondo della ristorazione. Dai suoi concittadini, infatti, era soprannominato il "sindaco-pescatore" e viene ricordato da tutti anche per le sue ordinanze singolari. Lo scorso gennaio firmò un'ordinanza che prevedeva una multa fino a mille euro per chi fosse stato sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Un modo per evitare di sporcare il paesaggio di uno dei comuni più caratteristici del Cilento, le cui acque del mare sono state più volte premiate con la Bandiera blu.

TOMBE CON WEB-CAM - Ma Vassallo, che decise di ricandidarsi a primo cittadino correndo da solo con una lista civica nonostante fosse un esponente del Pd, aveva anche avviato la vendita dei 150 loculi del cimitero della sua città in località Costantinopoli: una cessione per 99 anni destinata soprattutto ai tanti vacanzieri e stranieri che ogni anno, soprattutto d'estate, sono incantati dalla bellezza del paesaggio. Le tombe, inoltre, sarebbero state messe in vendita con una serie di moderne tecnologie compresa una webcam che rendeva possibile poter guardare, anche a chilometri di distanza, l'ultima dimora del proprio caro. Secondo quanto previsto dal progetto, nel cimitero ci sarebbero stati diversi optional, tra i quali un impianto audio di filodiffusione per rendere più agevole i momenti di raccoglimento.

Redazione online

06 settembre 2010

 

REPUBBLICA

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2010-09-10

I FUNERALI DI VASSALLO

"Ciao Angelo, Eroe del Cilento"

Al porto in seimila sotto la pioggia

Folla incurante del maltempo al porto di Acciaroli, che il sindaco assassinato aveva rilanciato e difeso e dove viene allestito il palco per le esequie. "Non lasciatevi irretire dagli affari" ammonisce il vescovo Favale nell'omelia, definendo "bestie" gli assassini. Tante personalità presenti. Ma Maroni manda il sottosegretario Mantovano. Il ministro Prestigiacomo: "Il Cilento non sarà lasciato solo". Casini: "Basta litanie, il Sud va aiutato". E Bersani annuncia: il 20 settembre a Pollica confronto su Mezzogiorno e legalità

"Ciao Angelo, Eroe del Cilento" Al porto in seimila sotto la pioggia La gigantografia del sindaco al porto di Acciaroli

ACCIAROLI - Al porto di Acciaroli si stringe con se stesso un intero paese, seimila persone del tutto indifferenti alla pioggia che cade incessante. Gocce d'acqua, che una volta al suolo vanno a confondersi con le tante lacrime versate dalla comunità del Cilento dalla notte di domenica scorsa. La notte in cui è stato assassinato Angelo Vassallo, 57 anni tra poche settimane, sindaco di Pollica, innamorato dei suoi luoghi e fermamente deciso a difenderli dall'assalto degli speculatori e dalle infiltrazioni della malavita organizzata. E che per questo ha pagato con la vita. LE FOTO 1

Il suo volto, riprodotto in grandi manifesti in bianco e nero, appare e riappare di continuo lungo la statale che da Casalvelino porta ad Acciaroli. La scritta "Ciao Angelo, eroe del Cilento" riassume il silenzioso saluto della grande folla che lungo le strade del comprensorio assiste al passaggio ndel feretro nel tragitto di trasferimento dalla camera ardente al luogo dei funerali. Il porto di Acciaroli, perfetto per un "sindaco pescatore", come era chiamato Vassallo per la sua passione per il mare. Anche un simbolo, quel porto, rimodernato e rilanciato proprio dall'azione amministrativa di Vassallo e al centro delle indagini dell'Antimafia salernitana sia per le gare e i lavori eseguiti, sia per lo spaccio di droga che ormai imbrattava quella "bandiera blu" assegnata al mare di Acciaroli, di cui Vassallo andava così fiero.

Poco dopo le 10 e mezza, la bara esce dalla chiesa della Santissima Annunziata per essere portata sull'altare allestito al porto di Acciaroli. E' portata a spalla da amici, amministratori e familiari. Il figlio Antonio, che segue il feretro con la madre Angela e con la sorella Giuseppina, viene abbracciato dal regista Mario Martone, reduce dal Festival di Venezia, che proprio in quei luoghi aveva girato il suo film sui moti risorgimentali nel Cilento e che di Angelo Vassallo era diventato amico.

L'omelia di monsignor Rocco Favale, vescovo di Vallo della Lucania (AUDIO 2), non può che richiamare l'amore di Vassallo per la sua terra e un'esortazione a difenderla a chi nel Cilento contintuerà a vivere. Ma prima è necessario parlare di chi ha tolto a Vassallo quel diritto. "Chi ha ucciso ha atteggiamenti più simili alle bestie che agli uomini - dice il vescovo -. Mi auguro che non siano mescolati tra noi o che siano sprofondati sulle loro poltrone a guardare in tv questa grande manifestazione di affetto per Angelo". "Perchè lo hanno fatto? - si chiede il religioso -. Forse per qualche affare sul territorio che è stato smascherato o rifiutato da Angelo. Povere bestie umane".

Soldi, affari, materialismo. "Non lasciatevi prendere dalla prospettiva degli affari d'oro - ammonisce il vescovo Favale -, soprattutto se derivanti da denaro di dubbia provenienza. Tenetevi stretti i sacrifici fatti dai vostri antenati. Siate voi i veri padroni del Cilento e proteggete i vostri figli come sentinelle del territorio.

Accontentatevi del poco. Questi sicari sono la dimostrazione dell'abbrutimento della razza umana".

Tante anche le personalità politiche giunte ad Acciaroli per testimoniare che lo Stato non può e non resta indifferente. Per il profilo ecologista di Vassallo, non può non esserci il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Che promette: "Sono qui in rappresentanza del governo. Il Cilento non sarà lasciato solo. Faremo di tutto per salvaguardare questa zona".

Non può mancare il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, leader del partito in cui Vassallo militava e si impegnava. Che annuncia per il 20 settembre a Pollica un confronto sui temi del Mezzogiorno e della legalità promosso dal Pd. "Sarà questa - dice Bersani - l'occasione per fare il punto della situazione con gli amministratori locali di quest'area". Arriva anche il presidente della Puglia Nichi Vendola. "Il Meridione è anche questo - dice ai cronisti -. Sono qui per testimoniare solidarietà a un uomo rigoroso che faceva le sue battaglie per la sua gente".

Per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, anch'egli presente alle esequie di un "amministratore onesto", bisogna smetterla "con le litanie sul Sud. Il Mezzogiorno va aiutato dal Nord e dal resto del Paese".

Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano sembra rispondere a Casini. "Adesso ascolteremo le esigenze che ci vengono espresse dal territorio per estendere i nostri sforzi e la nostra attenzione anche al salernitano - dichiara il sottosegretario".

Alfredo Mantovano tiene a sottolineare come per la Campania il ministro Roberto Maroni "dal settembre 2008 è periodicamente impegnato" e ribadisce che "nessun sindaco è lasciato solo, anzi l'impegno del governo in questi anni è stato quello di affiancarli con strumenti normativi e con il sostegno delle risorse previste nel Pon Sicurezza". "La morte di Vassallo - conclude Mantovano - è un motivo in più per attuare quello che già era in programma e cioè estendere le nostre attenzioni, dopo Napoli e Caserta, anche all'area del salernitano".

(10 settembre 2010)

 

 

 

 

2010-09-09

"Vassallo colpito da 7 proiettili"

ecco i risultati dell'autopsia

L'esame autoptico sul cadavere del sindaco di Pollica ucciso in un agguato conferma che ha sparare è stata una sola pistola calibro 9

"Vassallo colpito da 7 proiettili" ecco i risultati dell'autopsia Angelo Vassallo

SALERNO - L'autopsia sul cadavere del sindaco di Pollica ucciso in un agguato probabilmente di stampo camorrista, Angelo Vassallo, confermerebbe i dati emersi subito dopo il ritrovamento del corpo all'interno dell'Audi station wagon grigio metallizzata ed in particolare che la vittima dell'agguato è stata raggiunta da sette dei nove proiettili complessivamente sparati.

L'esame autoptico è durato oltre tre ore ed è stato eseguito nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania dal prof. Francesco Vinci, associato presso l'Università di Bari e direttore responsabile del Centro Balistica Forense. All'autopsia hanno assistito anche il procuratore della Dda di Salerno, Franco Roberti, ed i sostituti Valleverdina Cassaniello e Rosa Volpe, nonchè i carabinieri del Racis di Roma, del Ros e del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno.

Dei sette colpi andati a segno, uno avrebbe centrato al cuore Angelo Vassallo. Ora per il medico legale ci sono 40 giorni di tempo per redigere la perizia che conterrà anche gli esiti della ricostruzione tridimensionale delle traiettorie, utile a definire con maggiore certezza la dinamica del delitto. Troverebbe conferma anche l'ipotesi dell'impiego di una sola pistola, una calibro 9 per 21, che ha sparato a distanza ravvicinata.

(09 settembre 2010)

 

 

 

2010-09-08

L'OMICIDIO DEL SINDACO

Acciaroli, venerdì funerali al porto

L'appello di 'Libera': "Fermiamoci per lui"

L'associazione guidata da Don Ciotti: "Fermati un momento alle 10,30 a pensare a lui". Il vicesindaco: "Per l'ultimo saluto, alla cerimonia, pubblica per scelta dei familiari, si attendono bus di ragazzi da tutta Italia". Gli inquirenti: "Spero possiate sapere tra non molto chi impugnava l'arma che l'ha ucciso"

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* Pollica, ucciso il sindaco Vassallo Crivellato di colpi sotto casa

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* Porto, edilizia, droga: un no di troppo e la camorra lo ha condannato a morte

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POLLICA (Salerno) - Venerdì mattina l'ultimo saluto a Angelo Vassallo. I funerali del sindaco della cittadina ucciso nella notte di domenica 1, si svolgeranno al porto di Acciaroli. Proprio dove ieri sera si è fermata in silenzio la fiaccolata 2 dei cittadini che in cinquemila hanno sfilato in suo onore. Sono stati la moglie e i due figli a scegliere il porto, per l'amore e il rispetto che Vassallo nutriva nei confronti del mare, motivo per cui veniva chiamato il 'Pescatore'.

Il quotidiano "La Città" di Salerno ha lanciato un appello: "Io sono di Pollica" 3, l'associazione "Libera" guidata da Don Ciotti, ha invitato tutti a ricordarlo: "Venerdì alle 10,30, ovunque tu sia, fermati un momento per ricordare Angelo Vassallo. Perché l'hanno ucciso con sette colpi di pistola, ad Acciaroli - continua l'appello -. Perché era un uomo e un sindaco con la schiena dritta. Perché alle 10,30 lo seppelliscono, ma non vogliamo che seppelliscano i suoi sogni. Perché non potremo essere lì, ma vogliamo che la sua famiglia senta forte il nostro abbraccio. Perché dal minuto dopo continueremo il nostro impegno con più forza. Perché - conclude "Libera" - così abbiamo imparato ad onorare la memoria delle vittime innocenti delle mafie".

La cerimonia funebre si sarebbe dovuta celebrare oggi, ma il protrarsi dei tempi necessari all'esecuzione dell'autopsia ha fatto spostare di un giorno le esequie. "I familiari hanno scelto di fare un funerale pubblico - ha spiegato il vicesindaco Stefano Pisani che, su indicazione della famiglia, ha chiesto di devolvere in favore dell'iniziativa rivolta alle popolazioni che soffrono la fame nel mondo 'Terra Madre' eventuali offerte in denaro al posto dei fiori. "Al nostro sindaco non piacevano i fiori nei cimiteri e neppure sulle tombe - ha spiegato Pisani - i fiori devono restare nei prati, diceva. E' per questo motivo che, rispettando la sua volontà, abbiamo deciso di lanciare una iniziativa per portare a termine una delle tante cose belle alle quali il sindaco Vassallo stava lavorando".

Se le condizioni del tempo non dovessero consentirlo, le esequie si sposteranno nella vicina chiesa dell'Annunziata. Ai funerali arriveranno in tanti. Il sindaco di Pollica ha detto che sono attesi numerosi pullman di ragazzi da tutta Italia e numerose autorità e rappresentanti delle istituzioni. Ancora incertezza invece sull'allestimento della camera ardente, tutto dipende da quando l'autorità giudiziaria renderà disponibile la salma di Vassallo. Alle esequie è atteso il segretario del Pd, Bersani.

Nel frattempo gli investigatori esprimono un moderato ottimismo sulle indagini e potrebbero essere sulla strada giusta per giungere al o ai responsabili dell'uccisione del sindaco. "La traccia principale sono quei nove colpi di pistola andati a segno - ha detto ai giornalisti il vice capo della polizia, Francesco Cirillo- chi impugnava quell'arma spero lo possiate sapere tra non molto".

Lo spiegamento di forze è ingente. Ai carabinieri del Ros, del Nucleo investigativo del Reparto operativo, oggi si sono aggiunti anche i colleghi del Racis di Roma, i finanzieri del Gico, la Polizia. L'obiettivo principale degli investigatori resta quello di verificare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio cilentano. "Che il Cilento sia una terra tranquilla è indubbio, che sia una terra bellissima è indubbio, che sia una terra che non abbia possibilità di infiltrazioni non è altrettanto indubbio".

La pista della criminalità organizzata resta quindi prioritaria, come era apparso già chiaro ieri con il trasferimento dell'inchiesta alla Dda di Salerno 4. Ma si indaga anche su quelle lettere indirizzate dal sindaco Vassallo alle forze dell'ordine, che oggi sono state acquisite dal procuratore, come tutti i documenti che necessitano di una approfondita analisi. Il tutto nell'attesa dell'autopsia, eseguita dal medico legale Francesco Vinci, e che assieme alla perizia balistica potrebbe fornire elementi utili. Da sfondo, l'ipotesi che Vassallo potesse conoscere chi lo ha ucciso: l'Audi del sindaco è stata trovata lungo la strada del delitto in una posizione tale da far supporre una fermata volontaria. Questa sera, sul luogo dell'omicidio, c'è stato un nuovo sopralluogo da parte dei sostituti Castagnetti e Volpe.

(08 settembre 2010)

 

 

 

2010-09-06

SALERNITANO

Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Crivellato di colpi sotto casa

Le indagini puntano sulla pista camorristica. Raggiunto da 9 proiettili. La famiglia è impegnata nella ristorazione. Era stato rieletto pochi mesi fa in una lista civica. Il pm Greco: "Un simbolo di legalità"

Pollica, ucciso il sindaco Vassallo Crivellato di colpi sotto casa Angelo Vassallo

POLLICA (SALERNO) - È stato crivellato da colpi di pistola, in un agguato in stile camorra, Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, comune del Cilento. È avvenuto nella tarda serata di ieri. Vassallo è stato raggiunto dai colpi mentre era alla guida della sua auto, una Audi station vagon grigia, trovata con il freno a mano tirato, e rientrava a casa in una stradina dietro la sua abitazione, nella frazione di Acciaroli. A scoprire il corpo è stato il fratello del sindaco che, avvertito dalla cognata, preoccupata per il mancato ritorno a casa di Vassallo, era andato a cercarlo. Secondo le indagini condotte dal pm Alfredo Greco, Vassallo è stato raggiunto da nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui: un omicidio con "modalità brutte e pesanti, un'esecuzione cattiva con troppi colpi sparati per un omicidio", ha detto Greco, che aggiunge: "Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava". Un'uccisione feroce, fatta per colpire chi, forse, aveva scoperto qualcosa che non doveva scoprire: "Non hanno ucciso solo un uomo - ha aggiunto il sostituto procuratore di Vallo della Lucania-. Hanno ucciso una speranza per il Cilento. Era un simbolo di legalità. Chi lo ha ucciso ha voluto colpire chi si opponeva all'illegalità".

Angelo Vassallo era stato denunciato per estorsione, concussione e reati contro l'amministrazione della giustizia. Ora le denunce sono ora al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l'agguato della scorsa notte.

Vassallo, oltre alla moglie, lascia due figli impegnati nel mondo della ristorazione. Rieletto alle ultime comunali di Pollica-Acciaroli, che si sono tenute pochi mesi fa in coincidenza con le elezioni regionali, Angelo Vassallo era un esponente del Pd, anche se negli ultimi tempi aveva assunto una posizione abbastanza critica nei confronti della sinistra. Proprio il mese scorso aveva rilasciato una intervista esprimendo apprezzamento per il decisionismo della Lega, lamentando troppa lentezza nella risoluzione dei problemi del Mezzogiorno.

Già sindaco uscente, aveva corso da solo con la lista 'Insieme per Pollica'. Il Tar della Campania aveva infatti bocciato il ricorso presentato dal candidato a sindaco Marco Cortiglia, la cui lista era stata invalidata dalla Commissione elettorale, perché il numero dei candidati era inferiore a quello previsto per legge.

Vassallo era nato a Acciaroli il 22 settembre del 1953. Era stato eletto per la prima volta sindaco il 3 aprile del 2005. Il primo cittadino del Comune di Pollica, dal 24 giugno 2004 al 2009, ha ricoperto anche il ruolo di Consigliere della Provincia di Salerno (eletto con i Dl). Era detto il 'sindaco pescatore', dato la sua attività imprenditoriale nel settore ittico gestita insieme al fratello, e le sue battaglie per la legalità e il rispetto dell'ambiente, su cui aveva investito come amministratore pubblico, avevano fruttato alla località costiera cilentana riconoscimenti quali le 'bandiere blu' e un rilancio turistico.

La ricostruzione dell'omicidio. Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell'agguato, la morte di Vassallo sarebbe avvenuta intorno tra le 22.30 e le 23.30 di ieri sera. Il sindaco stava rientrando a casa percorrendo una strada comunale stretta, ripida e in salita, completata da poco più di un anno, nei pressi del depuratore, quando, poco prima del bivio che conduce alla sua abitazione, la sua auto, una Audi station wagon grigia, è stata bloccata da un'altra che veniva contromano. Una persona, forse due, si sono avvicinate al finestrino e hanno esploso colpi da una pistola calibro 9 in rapida successione, centrando il cuore, la testa e la gola di Vassallo, seduto ancora al posto di guida.

Stupore e dolore. Stupiti e increduli per un omicidio che non ha precedenti nella storia cilentana, in lutto perché il loro primo cittadino aveva ben amministrato ed era stimato e apprezzato, gli abitanti di Pollica-Acciaroli. Oggi, in segno di rispetto, i negozi restano chiusi. Intorno alla famiglia del sindaco, stretto riserbo

e cordoglio. La salma di Vassallo è stata rimossa dall'auto e portata all'ospedale di Vallo della Lucania, in

attesa delle disposizioni del magistrato per l'autopsia. I carabinieri e i magistrati stanno ascoltando i parenti, i conoscenti e i collaboratori del sindaco che, secondo quanto si è ribadito da più fonti, era una persona benvoluta da tutti.

(06 settembre 2010)

 

 

 

 

 

Il giudice antimafia tra sospetti e dolore

"Quel sindaco ha pagato per la sua onestà"

Raffaele Marino era amico del sindaco assassinato. Con "Repubblica" apre il cassetto dei ricordi e va oltre, puntando l'indice contro la camorra per l'eliminazione di un paladino della legalità. Il magistrato racconta come Vassallo riqualificò il centro storico e rilanciò la località turistica

di GIOVANNI MARINO

Il giudice antimafia tra sospetti e dolore "Quel sindaco ha pagato per la sua onestà"

Lo dice subito, senza se e senza ma, forte di una esperienza sul campo lunga e profonda: "Angelo Vassallo, il mio caro amico Angelo, è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi".

Il magistrato Raffaele Marino conosceva da molto tempo il sindaco di Acciaroli assassinato nella notte. "Ho una casa di villeggiatura in zona ed ebbi la fortuna di incontrare questo raro esempio di amministratore dalla schiena perfettamente dritta". A poche ore dal delitto Marino, già pm di punta dell'anticamorra napoletana, ora procuratore aggiunto a Torre Annunziata ma in procinto di ricoprire un prestigioso incarico all'interno del Comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura, parla tra dolore e sospetti sugli esecutori dell'omicidio.

"Vassallo è stato un sindaco che è riuscito a coniugare una tradizione antica, quella marinara e contadina del Cilento, con la modernità ed è ruiuscito a farlo trasformando Acciaroli e le altre frazioni montane in luoghi di tradizione e di cultura, è stato una persona fondamentale: con lui Acciaroli ha cambiato faccia, diventando di fatto uno dei luoghi di villeggiatura più imporanti del Sud".

Quanti ricordi e quanti dialoghi tra Marino e il sindaco. "Ha trasformato il porto e il centro storico recuprerando una architettura particolare e lo ha fatto tenendo sempre presente una stella polare: quella della legalità, in virtù del suo amore per la sua gente e per i posti dove era nato e vissuto; lo conoscevano tutti e lui conosceva tutti".

E' raro sentire un magistrato sbilanciarsi in questo modo nelle ore successive a un assassinio ma Raffaele Marino non ha esitazioni: "Lo guidava la legge. Era nel suo Dna. C'è un particolare che non dimenticherò mai e riguarda il recupero del centro storico: Vassallo andava letteralmente porta a porta dai residenti, con umiltà, pazienza e fermezza per dire loro: "Per favore, aggiustate quella finestra, togliete l'alluminio e mettete il legno, e simili. La sua carta da giocare era uno splendido rapporto personale con la gente di Acciaroli. Lo amavano tutti".

Marino cambia tono, affronta il tema del movente: "Temo che abbia detto qualche no di troppo e che la rinascita di Acciaroli abbia suscitato di questi tempi appetiti forte da partre della camaorra. Le modalità del delitto sono di chiaro stampo camorristico e sono certo che i colleghi di Vallo della Lucania e quelli di Salerno, dove il procuratore è Franco Roberti, già a capo della Direzione distrettuale antimafia napoletana, non lesineranno energie per riuscire a risolvere in tempi stretti questo vile assassinio e per smascherare eventuali tentativi di infiltrazioni camorristiche che, purtroppo, nella zona ci sono storicamente state e penso, riguardo al passato, all'hotel Castelsandra di Castellabate e al clan Nuvoletta e poi anche al superboss Fabbrocino che nei dintorni aveva un megadeposito indusriale di gelati, uno dei suoi business".

Acciaroli, nel tempo, tra l'altro è diventata meta di villeggiatura proprio per un gran numero di magistrati. "Verissimo e per due ragioni: la sua rinascita e quel sindaco così pulito e aperto. Il procuratore aggiunto dei tempi di Mani Pulite a Milano, ad esempio, Gerardo D'Ambrosio, è proprio di lì. Ed è stato uno di quelli che Vassallo avvicinò quando doveva riqualificare il centro storico nei suoi porta a porta. Me lo raccontò spiegandomi che, ovviamente, da parte dell'illustre collega aveva trovato massima apertura e disponibilità. Succede, quando si incontrano due uomini che hanno la legalità nel cuore".

La mente del magistrato va ancora alla dinamica dell'omicidio: "Povero sindaco coraggioso, probabilmente era seguito da giorni, se non da settimane. La sua eliminazione era stata decisa da tempo. Programmata. Ed eseguita con spietato furore l'altra notte. Dalla camorra. Che ha eliminato un simbolo della legalità, un uomo che non ha voluto piegarsi. Ma assassini e mandanti hanno le ore contate: sono sicuro che il pool anticamorra di Salerno saprà riportare legalità e fiducia nel Cilento improvvisamente violato".

g.marino@repubblica.it

(06 settembre 2010)

L'UNITA'

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2010-09-10

"Sarai sempre il nostro Angelo" Addio al sindaco "eroe del Cilento" TUTTI I VIDEO

di Marco Giovannellitutti gli articoli dell'autore

"Sarai sempre il nostro Angelo".

I giovani di Acciaroli indossavano una maglietta bianca con una scritta blu, il colore simbolo del loro paese. La comunità del Cilento ha reagito con una partecipazione straordinaria ai funerali di Angelo Vassallo, il sindaco trucidato domenica notte mentre stava rientrando a casa. Fin dalle prime ore del mattino migliaia di persone si sono riversate sul porto. Sono arrivati diversi pullman da Napoli, Roma e altri luoghi del Paese. Il maltempo non ha fermato semplici cittadini, amministratori, uomini e donne delle forze dell’ordine, politici. Per il Governo erano presenti il ministro dell’ambiente Prestigiacomo e il sottosegretario Mantovano. Insieme a loro anche il presidente dell’Anci Chiamparino, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e Pierferdinando Casini, oltre a numerosi amministratori locali.

Alle dieci e mezzo precise il suono delle sirene e un lungo applauso. La bara di Angelo Vassallo ha lasciato per l’ultima volta la chiesa e portato a spalle ha raggiunto il palco montato per la cerimonia funebre. Dietro di lui la moglie Angelina, i figli, i fratelli e tutta la comunità di Acciaroli.

Tanti striscioni e una gigantografia montata sulla torre del porto. Un Angelo Vassallo sorridente sugli scogli del suo mare e con in mare un bicchiere di acqua cristallina. "Cristallina come lui, come la sua azione. Lui non era un sindaco, ma il sindaco". Stefano Pisani, vicesindaco di Pollica ha salutato Angelo, e con una forte commozione ha pronunciato parole chiare per i suoi concittadini e per i politici presenti. "Noi andiamo avanti, abbiamo bisogno che quello che lui aveva iniziato vada avanti. Le istituzioni però ci devono stare vicino e lui sarà per sempre la nostra guida".

Il vescovo di Vallo della Lucania ha celebrato la messa e nella sua omelia è stato duro con gli assassini. "Era un uomo onesto e appassionato della sua terra. Sono delle bestie. Le loro mani sono state armate da gente che non rispetta e non ama questa terra.Tutto questo per il denaro e il profitto. Conseguenza del materialismo che ci soffoca e stritola. Per me è questa la causa dell'arroganza e della violenza. Questa sete spregiudicata di guadagno è asfissiante per la convivenza umana".

Poi l’ultimo corteo lungo le viette della sua Acciaroli e la salita a Pollica dove riposerà per sempre.

Marco Giovannelli

 

LA DIRETTA DELLE ESEQUIE

13.40, Legambiente: non gli piacevano le manfrine

"Angelo Vassallo era un amico - racconta Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde, ricordando Vassallo al suo funerale - Per otto anni sono arrivata nel comune amministrato da lui per mare trovando la banda ad accogliere Goletta Verde e le friselle coi pomodori preparate dalla parte femminile della giunta, il 50%. Non si facevano tante manfrine con lui, non gli piacevano. Era consapevole che la ricchezza d'Italia risiede nella salvaguardia del territorio e che le opportunità nascono dalla legalità e si batteva per questo. Sognava che la Campania diventasse un posto più facile grazie all'impegno di amministratori e cittadini e voleva dimostrare che era possibile. Angelo non voleva fare l'eroe, voleva che le cose fossero più giuste per tutti. Sta a noi continuare il suo sogno di giustizia e legalità perché non abbia sognato invano".

12.53, Casini: il sud va aiutato dal nord e dal resto del paese

Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che è alle esequie di Favallo, dichiara: "Smettiamola con le litanie sul Mezzogiorno. Il Sud va aiutato dal Nord e dal resto del paese".

12.50, Monsignor Favale: i sicari, bestie umane

Per il vescovo i sicari di Angelo Favallo "sono la dimostrazione dell'abbrutimento della razza umana, più simili alle bestie che agli uomini. Perché l'hanno fatto? Forse per qualche affare sul territorio che è stato smascherato o rifiutato da Angelo. Povere bestie umane".

11.55, l'omelia del vescovo: attenti ai grandi affari d'oro e ai soldi illeciti

"Tenete gli occhi bene aperti su tutto quello che vi circonda e soprattutto non fatevi venire la voglia dei grandi affari, soprattutto di somme di denaro di indubbia provenienza". È l'appello rivolto dal vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Rocco Favale, alla folla di fedeli che ha salutato, per l'ultima volta, il sindaco-pescatore di Pollica, Angelo Vassallo. "Oggi Angelo sembra dirci proprio questo, ancora una volta - ha aggiunto il presule che ha officiato il rito funebre nel porto di Acciaroli - Non lasciatevi prendere dalla prospettiva degli affari d'oro. Il denaro non è tutto nella vita. Tenetevi stretti con coraggio e con fatica quello che i vostri antenati vi hanno lasciato e che voi avete acquistato. Restate voi i veri padroni del Cilento - ha sottolineato tra gli applausi - vi chiedo di saper proteggere i vostri figli e i vostri nipoti insegnando loro ad amare questo territorio. Voi dovete essere i custodi e le sentinelle del Cilento. Abbiate il coraggio di accontentarvi del poco, il troppo acquistato velocemente vi fa perdere la bellezza del vivere. L'illecito guadagno - ha concluso il vescovo - ci rende miopi e ci abbrutisce l'animo. Questi sicari sono la dimostrazione pratica dell'abbrutimento della loro dignità umana".

11.50, De Filippo: questa folla è la reazione della gente onesta

Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha partecipato oggi, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ai funerali del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo: "La folla presente oggi alle esequie di Angelo è il manifesto migliore della reazione della gente onesta del nostro Paese e della volontà di ribadire il principio della legalità e la presenza dello Stato. Di fronte a fatti di questa portata, al dolore umano si unisce quello civile e a queste ferite si lega la preoccupazione sulla natura di questo gravissimo episodio. Le istituzioni devono mostrare tutta la loro unità e vicinanza a chi è vittima di questi episodi: alla famiglia prima di tutto e poi all'intera comunità".

11.30, Caldoro: aveva vicini i concittadini

"Vassallo era un amministratore serio, corretto e capace. Lui, per fortuna, aveva vicino tutti i suoi concittadini". Lo dichiara il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.

11.20, Iervolino: protezioni speciali per sindaci a rischio

"Tutte le modalità fanno pensare a un agguato di camorra". Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, al rito funebre ad Acciaroli, a chi le chiede se gli amministratori italiani sono lasciati soli: "I sindaci in Italia sono 8mila, ma dove c'è maggiore presenza criminale è giusto che governo adotti misure necessarie".

11.17, il suono delle sirene

Un lungo applauso e il suono di alcune sirene di barche hanno accolto la bara del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, all'uscita dalla chiesa dell'Annunziata diretta al palco costruito a ridosso del porto di Acciaroli dove si stanno officiando i funerali presenziati dal vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Rocco Favale. Sono migliaia le persone che, nonostante la pioggia, hanno voluto dare l'estremo saluto al sindaco-pescatore. Decine i gonfaloni e numerose le bandiere che sventolano nel porto.

11.12, Nichi Vendola: solidarietà a un uomo rigoroso

Il presidente della Puglia Nichi Vendola è ad Acciaroli per i funerali: "Il Meridione è anche questo. Sono qui per testimoniare solidarietà a un uomo rigoroso che faceva le sue battaglie per la sua gente".

10.55, la bara a spalla verso il porto

Poco dopo le 10.30 la bara con Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso domenica notte dai sicari della camorra, è uscita dalla chiesa della Santissima Annunziata: ora viene portata a spalla sull'altare allestito sul porto di Acciaroli da amici, amministratori e familiari.

La gigantografia del sindaco-pescatore

Una gigantografia in tela che raffigura il sindaco-pescatore è stata stesa dalla sommità della torre angioina, accanto alla chiesa e a poche decine di metri dal mare. Nella raffigurazione Vassalo indica con un dito il mare, la sua grande passione.

10.41, applausi al feretro

Un lungo infinito applauso sta accompagnando il feretro del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, sul palco allestito nel porto di Acciaroli dove a breve si terranno i funerali. La bara, portata sulle spalle da alcuni tra i suoi più stretti amici lungo tutto il tragitto ha attraversato la fiumana di gente che riempie la piazza della frazione di Acciaroli. Visibilmente commossi i familiari, tra cui il figlio Antonio che all'uscita dalla camera ardente ha ricevuto l'abbraccio commosso del regista Mario Martone, da sempre un amico di Vassallo e che qui ha girato l'ultimo suo film presentato alla recente Mostra di Venezia. A breve avrà inizio il rito funebre alla presenza di alcune migliaia di persone provenienti da diverse località d'Italia.

Chiusa camera ardente

La camera ardente allestita per rendere omaggio alla salma di Angelo Vassallo nella chiesa di Maria Santissima Annunziata ad Acciaroli è stat chiusa. Fino all'inizio del rito funebre, la famiglia sarà da sola a vegliare sulle spoglie del sindaco-pescatore.

Le presenze e le istituzioni

In arrivo di Stefano Caldoro, presidente della Giunta regionale campana. Tra i presenti da questa mattina Maria Grazia Laganà, vedova Fortugno, don Luigi Ciotti, l'ex parlamentare Pd ed ex assessore campano all'agricoltura Gianfranco Nappi, il procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, una delegazione di Slow food, nel cui progetto "Terra Madre" Vassallo rivestiva un ruolo di primo piano. Ci sono il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, il segretario del Pd Pierlugi Bersani e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. C'è anche una delegazione dei radicali rappresentati da Mario Staderini, dalla deputata Rita Bernardini e da Diego Galli, responsabile del sito RadioRadicale.it.

 

 

 

Prestigiacomo: era un eroe dell'ambiente

"Vassallo era un eroe dell'Ambiente. Sono qui in rappresentanza governo. Il Cilento non sarà lasciato solo". A dirlo, arrivando ad Acciaroli per partecipare al rito funebre il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. "Faremo di tutto per salvaguardare questa zona", promette.

Manifesti lungo le strade

Tra poco si tengono i funerali ad Acciaroli e arriva l'addio al sindaco simbolo del Cilento, Angelo Vassallo, da parte dei cittadini di tutto il comprensorio. Il saluto comincia lungo la strada. L'arteria statale che porta da Casalvelino ad Acciaroli, la frazione di Pollica dove si tengono i funerali, questa mattina alle 10,30, è tappezzata di manifesti sei metri per tre, in bianco e nero, con la foto del sindaco-pescatore e la scritta "ciao Angelo, eroe del Cilento".

Bersani: non lasciare sole persone perbene Intanto ieri sera intorno alle 23 nella Chiesa Santissima Annunziata di Pollica è entrato il segretario del Pd. Nella camera ardente Pierluigi Bersani ha incontrato la moglie della vittima uccisa dalla camorra, Angela Amendola e i figli Giusi e Antonio. Intervistato dal Tg La7 il segretario ha detto: "Tutto lascia intendere che Vassallo abbia ostacolato qualcosa. Adesso ci sono le indagini, aspettiamo". Ha poi proseguito dicendo: "Bisogna riconoscere che a questo mondo ci sono bestie, criminali e gente per bene".

Angelo Vassallo, 57 anni fra poche settimane, è stato ucciso in un agguato mentre era in auto vicino a casa sua, nella notte tra domenica e lunedì. E proprio il suo amore per il Cilento, con una esortazione a tutelarlo e ad occuparsene sarà al centro dell'omelia di monsignor Rocco Favale, vescovo di Vallo della Lucania, cui tocca il compito di celebrare il rito funebre. Il funerale sarà nella chiesa di Maria Santissima Annunziata oppure, se il tempo lo permette, dato che nubifragi si abbattono da due notti sulla Campania, su un palco appositamente montato nel porto di Acciaroli, rimodernato e rilanciato dall'azione amministrativa di Vassallo e al centro delle indagini dell'Antimafia salernitana sia per le gare e i lavori eseguiti, sia per la movida e lo spaccio di droga portato dal recente successo turistico della località "bandiera blu" del Cilento.

Dopo le esequie la bara sarà portata a spalla per circa un chilometro dai lavoratori del porto e poi proseguirà verso il cimitero della cittadina dove sarà tumulata. In città sono stati inoltre affissi manifesti con il sindaco in barca e il sito del Comune di Pollica, listato a lutto, riporta una foto di Vassallo in barca e un messaggio lasciato dai suoi compagni amministratori.

10 settembre 2010

 

 

Vassallo: ricchezza è luogo dove si vive

di Angelo Vassallotutti gli articoli dell'autore

Gli scampi davano soddisfazione, ora se ne trovano sempre meno. Il tonno è il più difficile perché lotta fino alla fine, mentre la spigola è la più intelligente e furba. Non la trovi mai nelle reti. Ah, e poi c’è l’alice. Quest’anno c’è stata una buonissima annata di alici, tanto da attirare molti pescherecci, addirittura dalla costiera napoletana. Le alici sono intelligenti, hanno deciso di soggiornare qui da noi, dove il mare è pulito. Sulle nostre spiagge fiorisce anche il giglio di mare, che è molto bello e pregiato.

Noi l’avevamo individuato molti anni fa: avevamo chiesto allo Stato una concessione di 1500 metri, dove abbiamo realizzato una riserva naturale. La cosa divertente – si fa per dire – è che noi paghiamo allo Stato un canone di non poche lire per mantenere questa riserva... l’Italia è un paese di matti.

Stamattina sono per mare dalle cinque. Ho preso due aragoste, le porto a mio figlio che ha un ristorante qui in paese. Noi siamo legati al nostro territorio. Abbiamo coscienza del nostro territorio, i cittadini hanno capito che è la nostra prima ricchezza. Basta guardare il nostro porto: lo abbiamo ristrutturato e messo a posto noi. Eppure, alla fine il proprietario è lo Stato. Noi abbiamo fatto mutui per quarant’anni, investiamo e costruiamo per arricchirlo, ci lavorano tanti nostri giovani; e lo Stato cosa fa? Addirittura nell’assegnazione delle banchine, lo Stato preferisce i privati che si arricchiscono e non ci lasciano neanche un euro, mentre il comune, con i soldi che guadagna dalle concessioni, riesce a manutenere questa struttura e perfino a destinare una parte dei guadagni nei servizi per i nostri cittadini.

Abbiamo costruito un caffè letterario nel paese più piccolo. Abbiamo realizzato un lungomare pedonale a Pioppi, dove altrimenti la gente non sapeva nemmeno dove incontrarsi. Stiamo costruendo un centro nautico che gestiranno dei ragazzi disabili.

Ed entro la prossima estate rifaremo tutto il piazzale a fronte del porto. Per avere la concessione della struttura, che ci costa un sacco di soldi, abbiamo dovuto fare causa allo Stato. Cose da pazzi. Noi siamo una delle poche realtà in Italia ad arricchire lo Stato. Lo Stato invece fa profitti e basta.

Posso dirlo? Questa è un'amministrazione di sinistra, ma noi siamo "leghisti". E speriamo veramente che la Lega sappia risolvere questi problemi: il decentramento, la riforma delle autonomie locali, e riteniamo necessario che gli interessi dei cittadini siano curati dall'ente a loro più vicino, il comune, che riesce ad intercettare i loro bisogni e le loro necessità. L’Italia siamo noi, la somma dei comuni, e il danno della politica a livello nazionale è che non conosce i territori e non sa più ascoltare. Noi non vogliamo niente dallo Stato, ma almeno ci lasci le nostre cose.

 

 

07 settembre 2010

2010-09-09

Un pullman de l'Unità per i funerali di Vassallo

Ci sono ancora dei posti disponibili per chi vuole partire da Roma con il pullman organizzato da l'Unità con Francesca Fornario e da Federica Menciotti delle Agende Rosse. A bordo ci saranno giornalisti italiani e stranieri, scrittori, studenti, semplici cittadini che hanno risposto all'appello arrivando da ogni parte d'Italia e giovani militanti del Pd, dell'Idv e di Sinistra Ecologia e Libertà. L'appuntamento è per domani mattina molto presto, alle 4.30 davanti all'ingresso principale della stazione Termini, a Piazza dei Cinquecento, a Roma.

Ci sarà Francesca Fornario con la bandiera dell'Unità. La partenza è prevista alle cinque, ma il pullman può sostare solo il tempo per far salire a bordo i passeggeri in quella zona, per questo bisogna essere puntuali e fare l'appello per salire a bordo.

Il costo a persona, per coprire le spese del pullman, è di 17 euro (compreso il ritorno, previsto con arrivo a Roma Termini nel pomeriggio), da pagare direttamente all'autista. Chi vuole aderire deve mandare al più presto una mail a unisciti@unita.it indirizzata (nell'oggetto) a Federica Menciotti, indicando il numero dei partecipanti e il numero di telefono di contatto.

Chi non può partecipare ma vuole comunque mandare un messaggio ai familiari di Angelo Vassallo può inviare una mail sempre a unisciti@unita.it scrivendo nell'oggetto PER ANGELO VASSALLO. Per comunicazioni urgenti contattare il 339-2318484.

09 settembre 2010

 

 

 

2010-09-08

"Forze dell'ordine lo hanno lasciato solo"

GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA PER L'UNITA' (a cura di Marco Giovannelli)

Pochi giorni fa l'intervista a l'Unità: leggi l'articolo

Potrebbero slittare i funerali del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso nella tarda serata di domenica scorsa. Il medico legale Amedeo Maiese attende il conferimento dell'incarico per eseguire l'autopsia. Con la trasmissione decisa ieri degli atti dalla procura di Vallo della Lucania alla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, occorre infatti la riformulazione della nomina peritale. Passaggio che sarà perfezionato nelle prossime ore, ma che potrebbe posticipare l'esecuzione della perizia. C'è poi anche la questione di una camera ardente a Pollica, fortemente voluta dai concittadini del sindaco, già in forse se l'autopsia fosse cominciata questo pomeriggio. I funerali, se le condizioni meteorologiche lo consentono, si svolgeranno all'aperto nel porto di Acciaroli, in alternativa nella chiesa di Maria Santissima Annunziata e saranno officiati dal vescovo di Vallo della Lucania monsignor Rocco Favale. L'indicazione della giornata di giovedì era comunque orientativa e sempre legata alla conclusione dell'esame del medico legale. Sul fronte delle indagini, il procuratore Franco Roberti, con i sostituti Rosa Volpe e Valleverdina Cassanelli, hanno disposto un nuovo sopralluogo nella strada che conduce all'abitazione di Vassallo, dove il sindaco è stato ucciso. Ieri, da Roma, sono giunti i carabinieri del Racis che effettueranno nuovamente i rilievi nei pressi di quell'incrocio dove qualcuno ha atteso Angelo Vassallo e ha esploso nove colpi di pistola contro di lui.

"Lasciato solo contro gli spacciatori" che aveva minacciato personalmente di denunciare pochi giorni fa se non avessero abbandonato Pollica, e solo nel suo quotidiano impegno per la legalità. Il giorno dopo quello che il Capo dello Stato ha definito il "barbaro omicidio" di Angelo Vassallo, sindaco di una delle gemme del Cilento, per il quale ha chiesto che sia fatta giustizia, il paese ancora ferito e a lutto reagisce chiamando in causa le istituzioni con dichiarazioni, in particolare quelle del fratello di Vassallo, Claudio, di estrema gravità.

Un durissimo atto d'accusa, quello che chiama in causa le forze dell'ordine: "Due, tre giorni prima di essere ammazzato - ha rivelato Claudio Vassallo - mio fratello mi aveva detto che esponenti delle forze dell'ordine erano in combutta con personaggi poco raccomandabili". "Ci sono delle lettere scritte - ha aggiunto il fratello della vittima - sia al comando provinciale che a quello generale di Roma (dei carabinieri, ndr) senza nessuna risposta. Lo hanno lasciato solo e abbandonato".

Dichiarazioni presto smussate dal vicesindaco del comune cilentano, Stefano Pisani: "Non mi risultano contrasti, Angelo agiva in accordo con le istituzioni e non mi ha mai parlato di collusioni" e alle quali replica il generale Mottola, comandante della Legione Carabinieri Campania, rivendicando la correttezza dei militari della stazione di Pollica: "La loro attività non si è mai prestata ad alcuna censura", ha detto. Facendo riferimento, poi, alle lettere scritte dal sindaco al comando provinciale e al comando generale dell'Arma, il generale ha spiegato che riguardavano solo "piccole lamentele, peraltro chiarite per le vie brevi tra il comandante della compagnia di Vallo della Lucania e il sindaco, che anzi aveva espresso apprezzamento per l'operato dei carabinieri di Pollica". Se le dichiarazioni di Claudio Vassallo andranno verificate, sulla morte del sindaco-pescatore rimane il mistero. Quanto al movente è lo stesso fratello Claudio a indicare due piste: "Penso o a interessi sul porto, oppure a certi problemi di droga che ci sono stati ad Acciaroli questa estate per i quali mio fratello aveva chiesto aiuto alle forze dell'ordine senza che glielo dessero".

Il passaggio dell'inchiesta dalla procura di Vallo della Lucania alla Dda di Salerno privilegia la pista della criminalità organizzata. Una matrice rifiutata in blocco dal paese: "Siamo a Pollica, mica a Casal di Principe, qui la camorra non c'entra niente", ma che gli stessi investigatori non considerano come esclusiva non tralasciando la possibilità di uno 'sgarrò legato comunque all'attività amministrativa di Vassallo che solo poche settimane fa aveva affrontato da solo alcuni spacciatori venuti da fuori minacciando di denunciarli. In attesa di conoscere la verità , il paese ha ricordato il suo sindaco con una fiaccolata alla quale in serata hanno preso parte circa 5000 persone, compresi alcuni familiari, in un clima di grande commozione. "Ora spero non sia dimenticato" l'appello della moglie Angela confidato a qualche amico di famiglia.

07 settembre 2010

 

 

 

2010-09-06

Salerno, ucciso a colpi di pistola sindaco di Pollica

GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA PER L'UNITA' (a cura di Marco Giovannelli)

Pochi giorni fa l'intervista a l'Unità: leggi l'articolo

Con alcuni colpi di pistola mentre si trovava seduto nella sua auto dei sicari hanno ucciso Carlo Vassallo, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno. È successo ad Acciaroli una frazione della cittadina. Indagano polizia e carabinieri di Salerno.

Presumibilmente Angelo Vassallo stava rientrando a casa. È successo la scorsa notte intorno all'una. Stretto riserbo dei carabinieri di Vallo della Lucania che stanno svolgendo indagini coordinati dalla Procura della Repubbilca di Vallo della Lucania. Per il momento le ipotesi su questa esecuzione sono diverse ma non ve ne è una privilegiata rispetto altre.

Angelo Vassallo era stato rieletto sindaco di Pollica, di cui fanno parte le frazioni di Pioppi e Acciaroli, lo scorso mese di marzo, con una lista civica, "Insieme per Pollica". La prima volta che fu nominato primo cittadino del comune cimentano fu nell'aprile 2005. Vassallo ha anche ricoperto la carica di consigliere della Provincia di Salerno. Da molti era considerato uno dei sindaci migliori che abbia avuto il Cilento, privilegiando la difesa dell'ambiente e non gli abusi edilizi rendendo le zone da lui amministrate le più ambite del circondario.

In paese, esercizi pubblici con le serrande abbassate, silenzio irreale, cartellini "chiuso per lutto cittadino" all'esterno di alcuni bar e ristoranti. Pollica è un paese sotto choc: una zona di solito allegramente animata da residenti e turisti, ancora molto numerosi in questa prima settimana di settembre, è caratterizzata stamane da un silenzio irreale. Persino le auto camminano lentamente, nella zona del porto, mentre capannelli di turisti si formano per chiedere cosa sia successo. Nessuno dal Comune ha proclamato il lutto cittadino, ma molti esercenti hanno usato questa formula per manifestare il proprio dolore sulle saracinesche abbassate. "Abbiamo deciso di chiudere - dice il titolare di una pasticceria - perché Angelo Vassallo era una persona seria, un lavoratore che ha dato lustro a questa località balneare. Non è un caso che da anni veniamo premiati con la bandiera blu da Legambiente: è uno dei segni del lavoro realizzato dal sindaco".

06 settembre 2010

il SOLE 24 ORE

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.ilsole24ore.com/

2010-09-10

9 settembre 2010 - 11:27

La morte di Angelo Vassallo, il riciclaggio a Salerno, Cilento, Paestum e nell’agro nocerino-sarnese

In questi giorni ho avuto la disgrazia umana e il privilegio giornalistico di seguire l’omicidio a Pollica del sindaco Angelo Vassallo.

Anche oggi, anche nel momento in cui scrivo, due giornali locali continuano a parlare di un omicidio (brutale) commesso non dalla camorra ma da qualcuno che aveva maldestramente a che fare con la vita privata di Vassallo.

LA VITA PRIVATA DI VASSALLO

In realtà fin dalle prime ore tra noi giornalisti sono circolate le voci di una sua vita privata all’insegna del rigore (che può aver indotto a gesti folli qualche squilibrato che con lui aveva a che fare) e dei legittimissimi interessi familiari nel campo della ristorazione.

Perfino qualche suo amico stretto, strettissimo, ancora questa notte si interrogava con me su come fosse possibile fermarsi volontariamente in una strada così stretta (quella che conduce a casa sua e a casa del fratello che, per inciso, mi ha preso a male parole solo perché ho raggiunto la sua proprietà grazie a un taxi, su per una stradina che, credetemi, è una mulattiera).

E si perché Vassallo si è proprio fermato, a quanto sembra, ha tirato il freno a mano e poi è stato assalito e crivellato con 7 colpi di pistola (2 sono andati a vuoto).

I suoi amici strettissimi si chiedono perché si è fermato. Ci si ferma perché si conosce qualcuno, forse. O forse no, obiettavo io. Magari ci si ferma perché costretti o perché ingannati e si tira il freno a mano inconsapevoli che quello è l’ultimo gesto di una vita passata all’insegna del rispetto dell’ambiente cilentano a cui Vassallo ha dedicato 15 anni di amministrazione pubblica. E i segni sono lì: Pollica e la sua area sono uno splendore ancora oggi.

L’AGRO NOCRIMO-SARNESE E LE PIZZERIE VERSO PAESTUM

A me interessa e come se Vassallo è stato ucciso dalla camorra o da un o più pazzi. La realtà è che per me (e sottolineo per me perché in altri grandi giornali nazionali non ho notato alcuna corrispondenza che abbia approfondito il tema e lo sottolineo non perché sia più bravo ma solo perché è un dato di fatto incontrovertibile) questa è stata l’occasione principalmente per descrivere la lunga mano della camorra in una provincia (Salerno) e in un’area (lo splendido Cilento).

Poco sotto leggerete quel che riporto oggi sul Sole-24 Ore a proposito di Salerno città. E già da sola la corrispondenza parla. Non bastasse, però, vi racconto che non è solo Salerno, non è solo il Cilento a trovarsi sotto lo schiaffo della camorra (e magari anche della ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro).

Se vi fate un giro nel devastato (per molti versi) agro nocerino-sarnese troverete una cosa spettacolare che, senza alcun dubbio, fa riflettere. Stano spuntando come funghi negozi e centri commerciali. Ebbene. Sapete che dialetto si parla all’interno, tra i dipendenti? Quello dell’area, direte voi. Sbagliato. Il casertano.

Ora vorrei che qualcuno mi spiegasse perché qualcuno ogni giorno deve ingollarsi tra i 200 e i 250 km andata e ritorno (oltretutto su strade indegne) per andare a lavorare dal casertano nell’agro nocerino-sarnese. Forse perché nella provincia di Salerno non esiste disoccupazione e quindi bisogna importare manodopera? Ho i miei dubbi.

Qualcun altro, invece, deve spiegarmi perché degradando verso la splendida Paestum porta del Cilento e via via oltre, le pizzerie, gli sfarzosi i locali alla moda e via di questo passo siano tutti (o quasi) in mano ai napoletani e ai loro capitali. Tutti puliti? Ho i miei dubbi e, ovviamente, non solo io.

LE BANCONOTE FALSE

Ma veniamo a Salerno e alla sua provincia, senza scomodare le mete del turismo di lusso sulle quali bisognerebbe aprire un capitolo a parte.

Per dire l’aria che si respira oggi nel capoluogo e che a breve leggerete, proprio mentre mi accingevo a inserire questo post nel blog, mi è arrivato un comunicato stampa della Guardia di finanza.

Le Fiamme Gialle della compagnia di Eboli e della compagnia di Agropoli hanno eseguito nei Comuni di Capaccio ed Eboli una complessa operazione di polizia diretta al contrasto della falsificazione di banconote false, che ha portato all’identificazione e alla denuncia di quattro persone, di cui due arrestate in flagranza di reato.

L’attività info-investigativa, supportata da sopralluoghi, appostamenti e pedinamenti, ha consentito di individuare l’abitazione, nel comune di Capaccio/Paestum, utilizzata da uno dei responsabili per l’occultamento e lo spaccio di banconote false.

Le banconote false, che stavano per essere consegnate ad uno dei loro presunti acquirenti che avrebbe poi provveduto a metterle in circolazione sul mercato locale, erano tutte del taglio di 50 euro, per un totale complessivo di 75mila euro.

false sequestrate.

Ora, va da sé, che un’attività del genere non si esercita sul territorio senza una rete autorizzativa, logistica e distributiva legata alla criminalità organizzata.

MA VENIAMO A SALERNO CITTA’

Corso Roma attraversa Salerno, il suo cuore e i suoi traffici. Puliti e sporchi. Il procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, che ha condotto le indagini nelle prime ore dopo l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, passeggia e si ferma davanti a diversi negozi. Uno in particolare: lussuoso. Lussuosissimo. "Vede – spiega mentre continua a camminare lentamente – questo negozio ristrutturato senza badare a spese paga almeno 10mila euro al mese di affitto. E’ quasi sempre vuoto. Vede clienti lei? Come campa? Come si mantiene? Come stipendia i dipendenti?".

L’oro che luccica fuori si spegne all’interno. L’enorme negozio sembra persino abbandonato a dispetto delle marche che sfavillano in vetrina. La domanda del procuratore è retorica e si spiega con il fatto che, soprattutto negli ultimi anni, Salerno e la sua provincia sono diventate silenziosamente una lavatrice del denaro sporco. Una macchina che centrifuga sempre più velocemente in ristorazione, alberghi, negozi, attività per il tempo libero, immobili e terreni. L’avamposto per gli investimenti futuri che la bellezza dell’area inevitabilmente richiamano e che le tradizionali zone campane non sono più in grado di investire.

Basta fare pochi passi, proseguire lungo la via e salire le scale della Procura generale.

PAROLA AL CAPO DELLA PROCURA GENERALE

Il capo della Procura, Lucio Di Pietro, che negli anni 80 testimoniò con le sue inchieste la nascita della camorra imprenditrice, da qualche tempo la combatte su questo fronte di provincia. "Non posso negarlo – mi ha dichiarato per il Sole-24 Ore – e ci sono ipotesi investigative in corso che spero diano a breve risultati importanti. L’usura è la chiave di volta per entrare nelle attività imprenditoriali, commerciali e turistiche. Prima entrano con un piede, poi con due e alla fine rilevano la società lasciando spesso dentro il proprietario originale".

Ciò che conta è che la vetrina splenda e il registratore di cassa continui, quando può, a riciclare il denaro dei clan napoletani e casertani. Non è detto che qualcosa di simile non sia accaduta anche a Pollica. Lì, negli ultimi tempi, troppe cose strane stavano accadendo (si vedano le mie inchieste sul Sole-24 Ore dei giorni scorsi). Ma in realtà tutto il Cilento da anni è sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Uno dei primi atti di Di Pietro a Salerno fu quello di fare asse con la Procura di Napoli e tutte quelle dei due distretti di Corte d’appello e dare il via al monitoraggio delle opere abusive. "Siamo partiti – afferma il procuratore – ficcando il naso in capannoni industriali nei quali, stranamente, non si produceva nulla. Gli immobili abusivi sono migliaia e a breve ricominceremo con gli abbattimenti". La camorra qui, nonostante i proclami di qualche amministratore cieco o in malafede, c’è e c’è da tempo.

Il turismo o, meglio, la sua trasformazione in un enorme lavatrice, fa talmente gola che nel primo summit del comitato antimafia a Salerno, tre giorni fa, gli investigatori hanno ragionato sull’ipotesi che la camorra abbia stretto un patto di interessi con la ‘ndrangheta per questo omicidio "educativo". Del resto, prima di essere sconfitto, già negli anni Ottanta Raffaele Cutolo si unì in matrimonio di interessi con la ’ndrangheta. Ma quali cosche calabresi si sarebbero spinte a cercare un accordo qui a Salerno? Quelle "babbe" di Cosenza no. Se ci sono, sono quelle che da anni si infiltrano, operano direttamente o con prestanomi lungo la "mucca autostradale" Salerno-Reggio Calabria. Le cosche della Piana di Gioia Tauro dunque che, sebbene colpite, hanno ancora risorse da spendere. E soprattutto soldi che derivano dal traffico della droga che nel Cilento, non a caso, continua a circolare sempre più. Anche di questo si era accorto Angelo Vassallo.

PAROLA AL SINDACO DE LUCA

Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, non si nasconde dietro un dito e mi ha anticipato per il Sole-24 Ore quello che il 14 settembre dirà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita nella città. "Inutile negarlo – spiega – siamo a 50 km da comuni come Casal di Principe e da altri impregnati di violenza criminale del casertano e del napoletano. Anche io notato un aumento dell’usura negli ultimi tempi e ho su questo allertato anche la Guardia di finanza. Sicuramente qui ci sono capitali sporchi reinvestiti in ogni tipo di attività ma noi sindaci non abbiamo strumenti di controllo e contrasto. Ho ancora negli occhi un bar del centro recentemente ristrutturato con capitali milionari. Impressionante. Ma quanti caffè, mi chiedo, deve vendere per rientrare dalle spese?".

Il problema è destinato a esplodere nei prossimi mesi, quando saranno messe a bando le gare per una serie di attività commerciali sul lungomare in via di ristrutturazione sul modello barcellonese. De Luca è seriamente preoccupato e anticipa che chiederà alla Guardia di finanza e alla Direzione investigativa antimafia una mano per predisporre una griglia compatibile con le normative europee e italiane per evitare il possibile ricorso al Tar e che sia in grado di evidenziare le anomalie e selezionare così imprenditori puliti.

Il sindaco di Salerno nei prossimi mesi inaugurerà da una serie di opere pubbliche sulle quali la vigilanza è massima, anche se De Luca mette in luce un paradosso: spesso non c’è alcun collegamento tra l’intelligence dell’Interno e il ministero della Giustizia. E si spiega con un esempio. Alcuni anni fa, un’impresa che stava costruendo una strada e in possesso del certificato antimafia, è stata bloccata sei mesi dopo l’avvio dei lavori perché il ministero della Giustizia solo allora aveva aggiornato la sua banca dati processuale. Infine l’ennesima crepa che rischia di diventare un cavallo di Troia per le mafie. "Con la nuove regole – dice De Luca – i sindaci dovranno controllare a posteriori la regolarità dei lavori avviati. Capisco la semplificazione della burocrazia ma questa sarà una manna per i riciclatori e anche al Capo dello Stato farò presente che i Comuni non sono in grado di controllare".

Forse non ci sarebbe riuscito neppure Vassallo che pure tirava notte per prendere a schiaffi gli spacciatori al porto di Acciaroli.

roberto.galullo@ilsole24ore.com

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2010-09-06

Ucciso a colpi di pistola il sindaco di Pollica, nel Cilento. "Esecuzione cattiva con troppi colpi"

Cronologia articolo6 settembre 2010Commenti (1)

Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2010 alle ore 08:20.

Il sindaco di Pollica, comune del Cilento (Salerno), è stato ucciso nella tarda serata di ieri in un agguato. Angelo Vassallo, 57 anni, è stato freddato da alcuni colpi d'arma da fuoco esplosi sia alla testa che al collo. Il cadavere del primo cittadino del piccolo comune reso noto in Italia per la bandiera blu assegnata da tempo alle acque del suo mare, è stato rinvenuto in una pozza di sangue, dalla moglie all'interno della propria auto, un'Audi A4. La vettura era in una strada isolata, in salita, sul percorso che conduce alla sua abitazione.

I carabinieri, arrivati sul luogo del delitto intorno alle 2, hanno rinvenuto almeno nove colpi d'arma da fuoco. Indagini a tutto campo, non privilegiando alcuna pista, sia personale che politica. Secondo quanto si apprende, Vassallo non aveva alcun problema con la giustizia e si è sempre distinto per essere un sindaco "dinamico" che si batteva per la legalità e contro le ingiustizie.

Angelo Vassallo era stato rieletto sindaco di Pollica, di cui fanno parte le frazioni di Pioppi e Acciaroli, lo scorso mese di marzo, con una lista civica, "Insieme per Pollica". La prima volta che fu nominato primo cittadino del comune cimentano fu nell'aprile 2005. Vassallo ha anche ricoperto la carica di consigliere della Provincia di Salerno. Da molti era considerato uno dei sindaci migliori che abbia avuto il Cilento, privilegiando la difesa dell'ambiente e non gli abusi edilizi rendendo le zone da lui amministrate le più ambite del circondario.

È stato il fratello di Angelo Vassallo a scoprire il delitto. L'uomo era stato avvertito a tarda ora dalla cognata, la moglie del sindaco, del mancato ritorno a casa del marito ed aveva cominciato a cercarlo ad Acciaroli, una delle due frazioni del comune di Pollica. Poco dopo le due di notte ha avvistato l'auto del fratello, un'Audi, sul ciglio di una strada, in località Cerza Longa, dalla quale si raggiunge la sua abitazione, che dista circa cento metri dal luogo in cui è stato trovato il cadavere.

Un agguato in stile camorra con "modalità brutte e pesanti, un'esecuzione cattiva con troppi colpi sparati. Chi l'ha ucciso, ne sono convinto, voleva eliminare un uomo di legalità". Così il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ha commentato a SkyTg24 l'uccisione del sindaco di PollicaAngelo Vassallo sposato e padre di due figli, in passato è stato anche Consigliere provinciale di Salerno. Nel Cilento era conosciuto come il "sindaco-pescatore" per la sua attività principale nel settore della ristorazione. Era iscritto al Partito democratico anche se negli ultimi tempi aveva assunto una posizione abbastanza critica nei confronti della sinistra. Proprio il mese scorso aveva rilasciato una intervista esprimendo apprezzamento per il decisionismo della Lega, lamentando troppa lentezza nella risoluzione dei problemi del Mezzogiorno. Vassallo è stato più volte sindaco di Pollica nel cui territorio ricade la spiaggia di Acciaroli, rinomata per le sue acque limpide (è segnalata con cinque vele nella Guida Blu di Legambiente).

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